Quadreria Giannelli

Ultima modifica 14 novembre 2019

La collezione "E. Giannelli", donata nel 1924 al Comune di Parabita, è ora sistemata in un appartamento di palazzo Ferrari e rappresenta uno spaccato della scuola napoletana dell'Ottocento e inizi del Novecento.
La Raccolta è costituita da quarantatre quadri e dieci sculture con bellissime cornici eseguite espressamente per i dipinti.
Fra gli autori delle opere d'arte figurano:
Vincenzo Caprile, Giuseppe Costa, Ennio Marzano, Camillo Miola, Vincenzo Marinelli, Francesco Paolo Diodati, Edoardo Monteforte, Pasquale Ruggiero, Carmine Ciardiello, Saverio Altamura, Alceste Campriani, Giuseppe Catoio, Francesco Mancini, Salvatore Cozzolino, Giuseppe Casciaro, Giuseppe De Sanctis, Alfonso Simonetti, Achille Carrillo, Edoardo Gallì, Salvatore Petruolo, Francesco Capuano, Francesco Peluso, Achille D'Orsi, Vincenzo Gemito, Gennaro Cacciapuoti, Saverio Sortini, Francesco De Matteis, Pasquale Duretti, Gaetano Chiaromonte, Romano Miola, Raffaele Giurgola.
Nella stessa Raccolta, si possono altresì ammirare le bellissime tele realizzate dal prof. Giannelli, raffiguranti le marine del golfo di Napoli e del Salento.
Inoltre, della Raccolta di opere d'arte Enrico Giannelli fa parte una piccola Bibliotecaformata da libri d'arte e di numismatica, insieme a numerosi cataloghi relativi ad alcune esposizioni nazionali e internazionali, come ad esempio: il catalogo generale dell'esposizione di Melbourne del 1880, i cataloghi della Società Promotrice di Belle Arti Salvator Rosa, i primi cataloghi delle biennali di Venezia e quelli delle quadriennali di Roma, ecc., nonché documenti, diplomi, ritratti fotografici di amici ed artisti napoletani e una raccolta di disegni dell'artista e della moglie Teresa Astarita.
Attualmente chiuso per lavori di restauro di Palazzo Ferrari.

a cura del dott. Massimiliano Arnò

BIOGRAFIA di ENRICO GIANNELLI
Enrico Giannelli, nacque il 30 dicembre 1854 ad Alezio (prov. di Lecce), dal dottore Andrea e da Agnese Ferrari dei duchi di Parabita.
Il dottor Andrea Giannelli, uomo colto, avviò agli studi i suoi quattro figli: Enrico, Giovanni, Giuseppe e Luigi; il giovane Enrico scelse di compiere la formazione culturale nel Ginnasio-Liceo di Maglie, ove rivelò una forte inclinazione al disegno, disciplina che era insegnata dal maestro Paolo Emilio Stasi.
Nel 1874, abbandonato l'indirizzo classico ed entrato nell'Istituto di Belle Arti di Napoli, allora diretto da Cesare Dalbono, si iscrisse alla classe dei frammenti di gesso e fu allievo del Maldarelli; successivamente passò al corso di Gabriele Smargiassi, insigne paesaggista del tempo.
Nel 1890, gli fu conferita ad honorem, la cattedra di pittura sempre nell'Istituto di Belle Arti di Napoli.
Nel 1876, in uno dei concorsi annuali della classe (paesaggio disegnato dal vero)ottenne il 2° premio in denaro. Alla fine dell'anno scolastico 1877-78, per un altro paesaggio disegnato dal vero, gli fu conferito un premio costituito da una medaglia. Alla fine dell'anno scolastico 1878-79 per i saggi di disegno geometrico, riportò il 1° premio sempre in medaglia.
Nel 1878, espose per la prima volta, alla mostra degli "Amatori e Cultori di Belle Arti" in Roma e contemporaneamente alla Promotrice di Torino.
Nel 1880, prese parte alla IV Esposizione Nazionale di Belle Arti a Torino e nello stesso anno all'Esposizione Universale di Melbourne.
Nel 1881, fu presente all'Esposizione Nazionale di Milano e nel 1883 all'Esposizione di Belle Arti in Roma.
In seguito partecipò con assiduità dal (!879 al 1911) alle Esposizioni della Promotrice Salvator Rosa.
Amò tantissimo il paesaggio e in modo particolare le marine; tant'è che la sua produzione artistica consiste quasi esclusivamente in paesaggi marini che riprendono le bellezze del Golfo napoletano e delle coste salentine.
Enrico Giannelli aveva un intelletto molto vivo e si impose per il suo talento a Portici e a Napoli; nel 1877 ottenne la patente di abilitazione all'insegnamento del disegno nelle scuole tecniche, normali e magistrali e per quattordici anni, dal 1882 al 1896, fu assistente per l'insegnamento di questa disciplina nella Reale Scuola di Agricoltura di Portici, posto ottenuto per concorso fra ventinove concorrenti. Nel 1890, in seguito alla morte del professore titolare gli fu affidato l'incarico dell'insegnamento, che egli tenne con lode per oltre quattro anni, al termine dei quali lasciò sdegnato la cattedra, non avendo ottenuto la nomina di titolare cui credeva di aver diritto.
Sempre nel 1890, fu nominato Professore onorario di pittura nel Regio Istituto di Belle Arti di Napoli.
Nel 1896, eseguì una riproduzione a disegno acquerellato di un bronzo antico ritrovato a Taranto, per conto della Reale Accademia dei Lincei, poi pubblicata nel volume 6° dei Monumenti inediti dei Lincei.
Nel 1897, il Giannelli meritò un importante riconoscimento dal console inglese Neville Rolf, per aver eseguito un lavoro ad acquerello su pergamena per conto della colonia inglese residente a Napoli, offerto in omaggio a S.M. la Regina d'Inghilterra per il suo giubileo.
Enrico Giannelli era un ingegno poliedrico e ciò è dimostrato dal suo interesse fortissimo verso la numismatica; infatti fu corrispondente del Re, che gli forniva le monete e fu incaricato da molte Amministrazioni a coniare monete ( ne coniò una in occasione della prima pietra del Santuario della Madonna della Coltura e fece schizzi infiniti di tante altre monete).
Nel 1900, all'Esposizione regionale artistica pugliese di Bari, meritò la medaglia d'oro per il dipinto Marina di Napoli, ed un diploma d'onore per una raccolta di Disegni a penna di monete de' i Re di Napoli e di Sicilia; di queste monete egli aveva posseduto una delle più importanti collezioni, perché si era un tempo occupato di numismatica medioevale.
Il professor Giannelli fu un profondo conoscitore della situazione artistica meridionale, tanto è vero che ci ha lasciato un'opera importante: Artisti napoletani viventi: pittori, scultori, incisori, ed architetti.
Nel 1924 egli destinò la sua collezione di opere d'arte, composta da dipinti di scuola napoletana dell'Ottocento e primo Novecento, da una piccola raccolta di quadri propri e da alcune sculture, al Comune di Parabita, che fondò in seguito la "Pinacoteca Enrico Giannelli".
Altri lavori del Giannelli sono stati inviati a Tunisi, Mosca, Londra e New York.
Nel dicembre 1904 fu eletto segretario della Promotrice Salvator Rosa di Napoli ed in questa carica fu riconfermato fino al 1910.
Il 3 aprile del 1912 fu nominato Socio corrispondente dell'Istituto Italiano di Numismatica di Roma e, il 10 ottobre 1918, Socio ordinario del Circolo Numismatico Napoletano. Negli anni scolastici 1921-22 e 1922-23 fu direttore e insegnante di calligrafia nella Scuola Tecnica Comunale "Raffaele Gentile" ora soppressa.
Dal 13 maggio del 1920 fu Cav. della Corona d'Italia, dal 1924 membro della R. Commissione per la tutela de' monumenti della Provincia di Lecce, e, dal 1930 insegnante di disegno e calligrafia nella R. Scuola Secondaria di Avviamento Professionale di Parabita.
Infine il Giannelli, dal 1908, fu Direttore e professore della Scuola di Disegno Applicato alle Arti di Parabita, dove si spense il 15 agosto del 1945.

Testo a cura del Dott. Massimiliano ARNO'