Museo del Manifesto

Ultima modifica 14 novembre 2019

È stato fondato a Parabita nel 1982 da Rocco Coronese, artista, docente e direttore dell'Accademia di Belle Arti di Frosinone, scomparso nell'agosto 2002.

Il Museo ha una vastissima collezione di manifesti raccolti dal suo fondatore, con sezioni di cinema, teatro, turismo, pubblicità, politica.
Rocco Coronese delinea lo sviluppo del Museo pensandolo aperto e dinamico, come un centro che raccoglie, conserva, espone manifesti, organizza incontri e seminari e stabilisce uno stretto rapporto con gli istituti scolastici del territorio, per diffondere una lettura dell'affiche nelle sue diverse angolazioni.
Le iniziative proseguono nel 1984 con una grande mostra "Il Manifesto Polacco Cinema Teatro e Musica", organizzata con la collaborazione dell'Ambasciata della Polonia in Italia e presentata dal critico Enrico Crispolti, e fino al 1988 Coronese conduce, con il contributo di amici e sostenitori, un'attività pubblica di incontri con studenti, docenti e cittadinanza.
Negli anni successivi Coronese organizza mostre in altre località poiché a Parabita la realizzazione di un museo con carattere di stabilità incontra difficoltà logistiche, ma porta sempre avanti il progetto originario di una struttura museale che, promossa da un privato, svolga nel territorio attività culturale anche con il sostegno dell'ente pubblico.

Soltanto nel 2002 l'Amministrazione Comunale di Parabita assegna al Museo del Manifesto una parte di Palazzo Ferrari per l'attività del Centro e per l'esposizione dei manifesti e Coronese riprende i lavori con la mostra "l'Arte nei Manifesti" che si inaugura nel giugno dello stesso anno.
Rocco Coronese scompare improvvisamente il 5 agosto 2002.
Oggi il Museo del Manifesto ha sede stabile a Parabita e la figlia Cristina, architetto, ne prosegue l'attività secondo il percorso tracciato dal padre, curando esposizioni temporanee ed interventi di carattere didattico finalizzati al coinvolgimento delle scuole sul tema della grafica e della comunicazione visiva.
Il materiale che Rocco Coronese ha riunito costituisce la testimonianza viva della nascita e degli sviluppi dell'immagine, il cui studio permette di stabilire relazioni con la storia dell'arte e le sue avanguardie, con le tecniche di stampa ed i suoi sviluppi.
Attualmente chiuso per lavori di restauro di Palazzo Ferrari

Scheda biografica di Rocco Coronese, artista e fondatore del Museo del Manifesto
Rocco Coronese nasce a Parabita nel 1931. Inizia la sua attività di artista come pittore frequentando negli anni cinquanta gli ambienti artistici romani.
Dal 1969 si dedica alla scultura con l'impiego del legno, dei laminati plastici e del ferro.
La sua costante attività di artista lo porta ad esporre nelle maggiori città italiane.
Sono numerose le esposizioni di sculture che Coronese realizza in spazi aperti tra cui quelle di Roma, Lecce e Parabita, dove la mostra coinvolge tutti i cittadini e rappresenta, negli anni settanta, un evento straordinario ed avanzato. Per l'epoca è infatti avanzata l'idea che proprio attraverso questi interventi artistici possa avvenire la valorizzazione dei luoghi e della loro storia.
Sempre a Parabita progetta e realizza per il Parco Comunale la fontana, i cancelli e le pavimentazioni.

Si interessa di grafica e di comunicazione d'immagine collaborando con riviste e case editrici, con la RAI e con l'Ufficio Stampa del Comune di Roma.
Accanto alle sculture espone opere di grafica realizzate con diverse tecniche a complemento di un discorso univoco. Sono diversi i supporti ma identico è il processo ideativo: passare dal segno grafico su un piano all'azione nello spazio significa per lui continuare un medesimo gesto attraverso fasi successive tutte convergenti in una stessa ricerca.

A partire dai primi anni settanta svolge anche un'intensa attività didattica come docente di Grafica Pubblicitaria all'Accademia di Belle Arti di Lecce e in seguito come docente di Plastica Ornamentale all'Accademia di Belle Arti di Frosinone, di cui è due volte direttore.
La raccolta dei manifesti e il progetto di creare una struttura aperta ad un dinamico scambio culturale inizia proprio negli anni settanta, quando Coronese verifica, nell'ambito del rapporto didattico con gli allievi, l'importanza dell'analisi del manifesto come di ogni altro tipo di stampato, sotto il profilo della ideazione e progettazione.

a cura dell'arch. Cristina Coronese