Palazzo Ferrari (Dei Duchi) - Via S. Nicola
La storia
Palazzo Francesco Ferrari, dimora d'epoca risalente al 1500, è un palazzo nobiliare, situato nel centro storico di Parabita.
L'edificio è stato dimora di Francesco Ferrari, discendente di Francesco Saverio Ferrari, figlio di Giuseppe Ferrari, I° Duca di Parabita.
Francesco Ferrari fu originale rappresentante della borghesia parabitana degli inizi del XX° secolo. Corrispondente della loggia massonica di Londra, fu filantropo socialmente impegnato ed imprenditorialmente attivo: istruiva, nella sua abitazione, i contadini analfabeti e fu fra i soci fondatori della Banca Popolare di Parabita, istituto di credito fondato nel 1888 e divenuto, nel tempo, Banca Popolare Pugliese. Successivamente acquistato dalle famiglie Seclì e D'Elia, è stato completamente ristrutturato dagli attuali proprietari, Francesco Grisolia e Patrizia Prete, secondo criteri che ne salvaguardano le specificità costruttive ed il pregio architettonico.
L'edificio ospita, al piano terra, il Bed & Breakfast "Altrov'è" (www.bbaltrove.it).
Le specificità architettoniche e costruttive
La facciata di Palazzo Francesco Ferrari è caratterizzata da una loggia bipartita da due archi a tutto sesto, sorretti da un pilastro centrale. Motivo, questo, che caratterizza diversi palazzi del centro storico di Parabita, risalenti all'epoca della dominazione spagnola.
Il Palazzo si sviluppa su due piani ed è costruito secondo un antico sistema costruttivo, tipicamente salentino, denominato "a muraja", originariamente utilizzato per l'edificazione di tipiche costruzioni rurali a secco (furnieddhri, pajare) e successivamente migliorato per la costruzione di edifici residenziali in contesti urbani.
Si tratta di un sistema da decenni in disuso nell'ambito dell'edilizia residenziale - anche a causa degli elevati costi di messa in opera - che conferisce agli edifici un sistema di termoregolazione naturale.
Il sistema prevede l'innalzamento di un primo ordine di muri perimetrali (esterni) e di un secondo ordine (interni). Fra il primo ordine ed il secondo veniva lasciata un'intercapedine, di misura variabile - in media 1 metro - riempita con pietre miste a terra.
Gli ambienti edificati secondo questa tecnologia, quindi, grazie al sistema di isolamento garantito da un doppio ordine di muri perimetrali, separato da ulteriore materiale pietroso, tendono ad essere naturalmente caldi in inverno e freschi in estate. Si tratta di strutture "ecologiche", costruite con pietra locale di tipo calcareo (tufo), anticamente reperita, lavorata ed impiegata nel medesimo posto in cui veniva eretto l'edificio. Le cavità generate dal cavare sul posto il materiale pietroso necessario alla costruzione venivano successivamente utilizzate come cantine o cisterne (invasi ipogei destinati alla raccolta dell'acqua piovana, che vi veniva convogliata tramite condotte che partivano dal tetto dello stesso edificio). Una cisterna, perfettamente conservata, è visibile attraverso un intervento di messa a vista realizzato sul pavimento del salone al piano terra di Palazzo Francesco Ferrari.
L'edificio presenta un campionario completo delle coperture tipicamente utilizzate nella costruzione delle dimore d'epoca salentine: è composto, infatti, da stanze che presentano diversi tipi di volte, anch'esse costruite completamente in pietra calcarea, in particolare: volte a botte, volte a spigolo, volte a gavetta, volte a vele e lunette.
Riferimenti bibliografici
A. De Bernart, Paesi e figure del vecchio Salento, Congedo Editore, Galatina, 1980
O. Seclì, Parabita nel '700-Dinamiche storiche di un secolo, Edizioni "Il Laboratorio", Parabita, 2002
Francesco Ferrari Palace (Cataldo-Ferrari-Seclì-D'Elia-Grisolia)
History
Francesco Ferrari Palace is a historical building, dated of 1500. It's a noble building (monumental buildings repertory of the Parabita's commune), site in the historical centre of the city.
The building has been abode of Francesco Ferrari, descending of Francesco Saverio Ferrari, son of Giuseppe Ferrari, the first duke of Parabita. Francesco Ferrari was the representative of the aristocracy to the beginning of the century. He was correspondent of the London lodge, and engaged socially philanthropist active in enterprises: he taught in his residence illiterate farmers and founded in the 1888 the "Banca Popolare di Parabita".
Successively bought by Seclì and D'Elia family, has been restructured by the actual owners, Francesco Grisolia and Patrizia Prete, according to criterions that safeguard the constructive specificities and the architectural value.
The building entertains Bed & Breakfast "Altrov'è".
Architectonic peculiarities
The façade of the Francesco Ferrari Palace is characterized from a roof-terrace bileft from two arches to all sixth, supported from a pillar centers them. This characterizes other palaces of the Parabita historical centre, going back to the age of the Spanish domination.
The palace is developed on two plans and is constructed based on the ancient system typically salentino called "a muraja", originally used to build typical rural constructions (furnieddhri, pajare), subsequently improved for the construction of residential buildings in urban contexts. The system has not been used for decades anymore for residential housebuilding - it's very expensive - that confers to the building a system of natural thermal regulation.
Two perimeter walls were raised and outdistanced of one meter forming a cavity wall. This creates a system of isolation that is warm in winter and coolness in summer. We are speaking about ecological structure, built with local stones (calcareous). The hollow produced by the extract, necessary for the building, were used as cellars. A cistern can be admired on the floor of the Francesco Ferrari Palace.
The building has a sample of the vault typically used in Salento. The building is compound, in fact, from various types of vault, constructed completely in limestone stone, in particular: barrel vault ribbed vault, hip vault, barrel cross vault.
Bibliography
A. De Bernart, Paesi e figure del vecchio Salento, Congedo Editore, Galatina, 1980
O. Seclì, Parabita nel '700-Dinamiche storiche di un secolo, edizioni "Il Laboratorio", Parabita, 2002