Palazzo Ferrari (Giardino Grande) – Via Vittorio Emanuele III

Ultima modifica 17 giugno 2020

Il palazzo è stato costruito dalla famiglia Ferrari su una struttura già esistente all’interno di un grande giardino alberato. La facciata esterna classicheggiante è stata realizzata nel XIX secolo ed è percorsa in tutta la sua lunghezza da un elegante cornicione aggettante sorretto da numerose mensole. Il portale è decorato da bugne lisce e al primo piano ci sono tre grandi finestre sormontate da timpani triangolari. Sul lato destro vi è una grande balconata il cui perimetro è arricchito da balconcini che riprendono quello che sovrasta il portale principale. Nella parte interna, al piano terra, troviamo un grande atrio voltato a squadro, con decorazioni dallo stile esotico. Negli estradossi della volta ci sono quattro tondi, tra i quali due rappresentano un leone sullo sfondo di un paesaggio desertico e l’altro la raffigurazione allegorica di un gallo che stringe nel becco un serpente con accanto uno specchio. Le sale al piano terra, originariamente occupate dalla servitù, attualmente sono sede dell’Archivio storico parabitano e dell’associazione Il Laboratorio. Le sale al piano superiore sono state adibite ad accogliere la Pinacoteca di Enrico Giannelli e al suo interno si possono ammirare tre affreschi di Agesilao Flora.

Fu abitato da Saverio Ferrari quando si allontanò dal castello, al momento della causa contro il fratello duca Giacinto che vietava le nozze con Rosaria Cataldo. Ai figli Francesco e Vincenzo fu poi assegnato il palazzo, completo di giardino. Visse successivamente Giuseppe Ferrari, figlio di Vincenzo e fondatore della Banca Popolare di Parabita, nonché suo primo presidente; in seguito passò ai suoi figli Vincenzo, Luigi e Gabriele che vi tenne una farmacia.

Riferimenti bibliografici
O. Seclì, Parabita nel '700-Dinamiche storiche di un secolo, Edizioni "Il Laboratorio", Parabita, 2002